Dal Barocco piemontese all’arte contemporanea, il Piemonte da scoprire

Il Piemonte, come la luna, ha un suo lato nascosto. Sempre più conosciuto a livello internazionale per la qualità del cibo, della vita e del vino, sta iniziando ad imporsi anche a livello artistico.
Conosciuto per l’arte contemporanea grazie alla Fondazione Sandretto, al Museo di arte contemporanea di Rivoli e per Artissima, il Piemonte è anche il luogo da cui è partito il movimento dell’Arte povera, iniziato da Michelangelo Pistoletto che proprio a Biella ha fondato la sua “Cittadellarte” e di cui ne rimane il maestro per eccellenza.

Se poi ci spostiamo nelle Langhe, passeggiando tra vigne e filari non a caso incontriamo l’opera di Sol Lewitt e David Tremlett, i due artisti, che grazie al mecenatismo della Famiglia Ceretto, hanno rivitalizzato con un tripudio di colori la Cappella della Madonna delle Grazie, oggi conosciuta ai più come la colorata “Cappella del Barolo” di La Morra ed un tempo rifugio durante gli acquazzoni estivi di vendemmiatori e contadini.

Scollinando leggermente, arriviamo a Verduno e troviamo un altro grande artista piemontese, classe 1976, conosciuto a livello internazionale per la poesia delle sue opere, Valerio Berruti. L’artista, che grazie alla sua visione e al suo modo di tradurre in arte il tema dell’infanzia, ha fatto delle sue immagini e sculture che ritraggono la fanciullezza un altro modo di intendere l’arte in Piemonte.

I bambini e le bambine di Valerio Berruti, ci accompagnano in questo viaggio fino al suo atelier, una chiesetta sconsacrata a Verduno dove le sue opere prendono vita per andare in tutto il mondo.
Ma la nostra regione ha anche nel suo dna la massima espressione del Barocco piemontese, tutto da scoprire con un tour nelle residenze sabaude oppure con un viaggio tra sacro e profano, arte e religione con una tappa ai Sacri Monti a scelta da Oropa, a Varallo, a Crea oppure Orta San Giulio per citarne alcuni.